Introduzione


A Bubu, del giardino il più bel fiore. La tua vita sia sempre una favola. Nonno Mario Arezzo 2016.

Questo piccolo libro di favole è dedicato ai bambini in età scolare con la speranza che sia di loro gradimento e imparino ad amare il libro e la lettura di opere sempre più impegnative. I disegni sono di Elena Palazzini.

lunedì 29 maggio 2017

Il gatto Puffi


IL GATTO PUFFI

Puffi era un piccolo gatto randagio. Era nato, assieme ad altri quattro fratelli, nella periferia di una grande città. Sua madre allevava i micini con grande cura, li allattava, li puliva, li educava, insomma loro non si dovevano preoccupare di nulla.


Avevano appena due mesi quando la  madre, che era andata in cerca di cibo, attraversando la strada, venne investita da un’auto e morì. I poveri gattini rimasero così soli e privi di ogni sostentamento: come avrebbero fatto a procurarsi il cibo essendo ancora tanto piccoli, chi li avrebbe difesi dai tanti cani che infestavano la periferia, dove sarebbero andati a dormire? I cinque fratelli decisero di dividersi per tentare la sorte.


Il gatto Puffi, cercando tra i rifiuti, riusciva a stento a procurarsi il cibo quotidiano, era molto magro e sempre preoccupato per il suo futuro.
Un giorno, mentre tornava da scuola, una bambina lo vide, lo prese e lo portò nella sua casa. Da quel momento la vita del gatto Puffi cambiò radicalmente. 


Finalmente poteva stare al calduccio, avere latte e cibo in abbondanza, giocare con la sua padroncina.
Erano passati alcuni mesi e il gatto Puffi  cresceva a vista d’occhio, ma cominciava ad essere insofferente di quella vita che, senza dubbio, offriva molti vantaggi, ma era molto monotona  e poi doveva stare sempre chiuso in quella stanza e la mattina era sempre solo perché la sua padroncina era a scuola.


Gli mancavano i suoi fratelli, i grandi spazi vuoti, le corse sui prati, gli odori e i profumi della campagna, il sole, il vento, la pioggia.


Un giorno, approfittando di una disattenzione della sua padroncina che aveva lasciato la porta socchiusa, scappò da quella gabbia dorata deciso a riprendere la sua vita di gatto randagio là dove era nato e, mentre camminava, pensava a tutto quello che aveva lasciato, ma non aveva nessun rimpianto perché aveva riacquistato il bene più grande a cui aspira ogni essere vivente, la libertà.


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